Gionee è fallita dopo che il suo CEO ha speso tutti i soldi nel casinò

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Marca mobile cinese Gionee Ha dichiarato fallimento ed è entrata in liquidazione dopo aver confermato che le casse sono piene di ragnatele. Il motivo di questo disastro va ricercato né più né meno nel suo amministratore delegato, Liu Lirong, che è stato accusato di appropriarsi dei fondi della società per spenderli in scommesse.

Un marchio che aveva il 5% del mercato in Cina

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Il caso di Gionee Colpisce come quello di altre aziende cinesi, che con buoni prodotti hanno monopolizzato il mercato fino a raggiungere una più che ragionevole espansione globale. Con un Quota di mercato del 5% in Cina, il marchio era a suo agio e la sua progressione globale è iniziata con il piede giusto, distribuendo i suoi cellulari in tutto il mondo. Tra i suoi modelli più eccezionali c'erano alcuni con spessori che si presume fossero i più sottili al mondo, o altri con batterie che erano quasi infiniti 7.000 mAh.

Molti dei suoi modelli di punta si distinguono per incorporare funzioni abbastanza audaci, e sebbene il prezzo non fosse molto buono, sono stati i modelli più modesti che sono riusciti ad attrarre un certo settore del mercato, anche se non abbastanza per continuare a salire di posizioni, dal il Il marchio si è concentrato soprattutto sui modelli di fascia alta con un certo tocco di lusso.

Troppi debiti per continuare l'attività

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Dopo diversi anni accumulando perdite fino a 14,4 milioni di dollari al mese, la società ha aperto un'indagine per trovare il problema, ed è allora che tutti i sospetti hanno puntato sul CEO dell'azienda. Il manager è stato accusato di spendere 144 milioni di dollari per una scommessa al casinò, ma Liu Lirong assicura di non aver utilizzato i fondi della società per il suo divertimento, riconoscendo di aver "preso in prestito alcuni fondi dalla società". Questo di certo non aiuta troppo la sua difesa.

Dopo aver completato tutte le indagini, un tribunale di Shenzhen ha confermato lo stato di fallimento di Gionee, sostenendo che la società deve più di 3.000 milioni di euro tra prestiti a banche, pagamenti a fornitori e agenzie pubblicitarie. Sebbene la situazione sia critica, per ora non è possibile confermare la chiusura dell'azienda, poiché, sebbene sia in fase di liquidazione, un gruppo di consulenti sta lavorando per reindirizzare la traiettoria e, per inciso, ristrutturare l'azienda. Lo stesso Liu Lirong assicura che l'azienda potrebbe tornare alla redditività in un periodo dai 3 ai 5 anni, ma qualcosa ci dice che le sue parole potrebbero non essere troppo attendibili.


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