Cade la più grande rete IPTV incaricata di hackerare Movistar+ e altri servizi di TV satellitare

Uno dei maggiori problemi di pirateria che la televisione stava vivendo era legato a Internet. Una nuova modalità, attiva ormai da diversi anni, ha consentito agli utenti di accedere ai segnali televisivi in ​​pay-per-view tramite a Connessione IPTV, un meccanismo molto difficile da spiegare e che fino a ieri ha fatto danni.

Un'azienda che operava dalla Spagna

La polizia nazionale è riuscita ieri a completare la chiamata Operazione Belenus con l'arresto di un totale di cinque persone. Questo gruppo si occupava di clonare il segnale televisivo di numerosi servizi televisivi a pagamento per offrire l'accesso a tutti attraverso Internet in modo molto semplice per l'utente. Il cliente, che pagava una cifra molto esigua rispetto al prezzo da pagare per i servizi ufficiali, doveva solo utilizzare un programma che gli consentisse di apri gli elenchi .m3u oppure un decoder satellitare con possibilità di configurare a Protocollo CAM.

pirata IPTV

Tale è stata la crescita nell'uso di questo tipo di sistema di cui sono capaci innumerevoli programmi riprodurre elenchi IPTV con completa facilità. Tutto ciò che serviva era accedere a quelle liste, ed è proprio quello che stava facendo il gruppo che è stato arrestato.

Come ha funzionato questo servizio IPTV?

L'infrastruttura necessaria per offrire questo tipo di servizio a livello globale è particolarmente ampia e, sebbene fosse davvero ampia, i responsabili hanno svolto numerose pratiche per non lasciare troppi indizi sul proprio operato. Ad esempio, il servizio ha funzionato grazie a un totale di 11 server farm, alcuni con più di 40 server, un'enorme infrastruttura che veniva inframmezzata periodicamente creando nuove pagine web.

In questo modo, il gran numero di pagine create generava una rete molto difficile da tracciare, quindi era abbastanza difficile arrivare al nocciolo del problema. Per quanto riguarda i soldi, hanno creato diverse società legate ai servizi di telecomunicazioni, internet e hardware per distogliere l'attenzione, dando l'impressione che fossero fornitori di fibra ottica (cosa che apparentemente hanno fatto) mentre invece vendevano liste IPTV pirata.

Sebbene i principali gestori del servizio fossero a Malaga, altri due partner vivevano in Danimarca, dove si concentrava il funzionamento del servizio, sfruttando la qualità dei collegamenti offerti nel paese. Era una rete così richiesta che gli abbonati sono stati identificati in un totale di 30 paesi diversi.

Vita di lusso per la vendita di liste IPTV

IPTV Polizia Nazionale

Tenendo presente che questi servizi offerti fino a un totale di canali 800, i prezzi in base al pacchetto contrattato (più o meno canali) erano in giro tra 40 e 460 euro al mese per abbonato, cifre che hanno generato non pochi benefici per il gruppo, tanto che si stima che sin dalla sua nascita abbiano potuto guadagnare circa 8 milioni di euro. Inoltre, gli arrestati avevano un tenore di vita piuttosto elevato, poiché vivevano in urbanizzazioni esclusive sulla costa di Malaga e possedevano un gran numero di auto di lusso (sono stati sequestrati in totale 12 veicoli di fascia alta).


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