Samsung presenterà il lontano cugino di Bixby al CES

AI NEON Samsung

Il 2019 è stato un buon anno per l'intelligenza artificiale, poiché grazie all'arrivo di molti dispositivi intelligenti in milioni di case, gli utenti hanno imparato a sfruttare questi assistenti virtuali che aiutano così tanto nella nostra quotidianità. Ma il concetto di intelligenza artificiale deve ancora migliorare, poiché l'interazione con gli esseri umani non è del tutto credibile. La soluzione? Sembra che Samsung l'ha trovata.

NEON, un'intelligenza artificiale con cui parlare

In un paio di settimane il CES di Las Vegas, e in tale occasione Samsung annuncerà il suo nuovo prodotto di intelligenza artificiale: NEON. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sembra di sì NEON Non avrà nulla a che fare con il finora noto Bixby, poiché questo prodotto sviluppato dai laboratori STAR (Samsung Technology & Advanced Research Labs) mira a offrire una "IA vicina al livello umano in grado di parlare, riconoscere e pensare".

La descrizione suona sicuramente abbastanza futuristica e, in tal caso, non c'è dubbio che sarà diverso non solo da Bixby, ma da qualsiasi altro assistente che conosciamo oggi. L'unica cosa che il produttore ha mostrato per ora è una serie di teaser pubblicati su diversi social network, segnalati con la stessa domanda: avete mai incontrato un artificiale?

Niente a che vedere con Bixby

Con l'idea di chiarire possibili confusioni, l'account ufficiale di NEON su Twitter ha chiarito che il prodotto non ha assolutamente nulla a che fare con Bixby, quindi difficilmente potremo acquistarlo con quanto visto finora. La domanda che ci genera è cosa vedremo esattamente nello scenario del produttore, dal momento che potremmo parlare di un robot, di un assistente sotto forma di ologramma o di qualsiasi altro tipo di soluzione futuristica con cui dare un volto all'artificiale intelligenza.

L'errore principale dell'intelligenza artificiale

Oggi le soluzioni basate sull'intelligenza artificiale facilitano molti compiti, ma sono ancora azioni eseguite con comandi semplici e senza troppe variabili. Questa semplicità toglie molto all'esperienza finale, visto che praticamente ogni azione obbliga l'utente a riflettere sulla questione prima di lanciarla. Con un'intelligenza artificiale più completa in grado di generare conversazioni, potremmo ottenere comunicazioni più fluide e complete, al di là dello “spegni la luce in salotto” o del “che tempo fa oggi”.


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